Cisti palato

Le diverse tipologie di cisti palato
Le cisti palato colpiscono anche e soprattutto i neonati, in questo caso si parla di perle di Epstein. Si tratta di cisti sul palato che coinvolgono moltissimi neonati ma sono per fortuna innocue. Il motivo è che durante il periodo dello sviluppo fetale la pelle del cavo orale potrebbe restare in qualche modo intrappolata. La bocca invece continua il suo sviluppo con il rischio che la pelle intrappolata rischia di riempirsi di cheratina e di formare delle cisti palato duro e cisti palato molle di vario genere. Per fortuna le cisti al palato del neonato sono prevalentemente asintomatiche e sono già presenti alla nascita. Dopo poche settimane le cisti palato tipiche dei neonati tendono a regredire completamente. Qualora ciò non dovesse accadere bisognerà andare dal dentista per un consulto. In generale comunque accade molto raramente che le cisti palato resistano oltre i primi due o tre mesi di vita. Come vedremo comunque ci sono cisti palato di vario genere che meritano un approccio differente a seconda dei casi. Ad esempio c’è anche la cisti dentale che è causata da una lesione o patologia di un dente che causa infezioni e si diffonde al palato. Può variare da lieve infiammazione a accumulo di pus. Merita una menzione poi anche la cisti mucocele che appare tipicamente dopo lesioni provocate da urti o o attriti con oggetti appuntiti. La cisti mucocele coinvolge anche coloro che hanno alterazioni nel muco come sinusite o rinite. Il corpo reagisce producendo un nodulo trasparente di diverse dimensioni. Infine, l’adenoma pleomorfo appare come una patologia delle ghiandole salivari sotto forma di un tumore benigno.
Trattamenti da seguire
Il modo in cui trattare il rigonfiamento nella regione del palato dipenderà dalla valutazione del dentista. Non si consiglia di tentare rimedi casalinghi in quanto potrebbero causare danni maggiori esponendo così il cavo orale a seri rischi. A seconda dei casi la cisti palato potrà essere rimossa sempre in sicurezza per il paziente. Per quanto riguarda la diagnosi della cisti palato esistono diverse tecniche come ad esempio eseguire una radiografia intraorale oppure una tomografia assiale computerizzata. Utilizzando queste tecniche si potrà verificare la dimensione di una determinata lesione e controllare l’eventuale coinvolgimento dell’osso. E’ anche possibile diagnosticare una cisti al palato eseguendo un esame chiamato ortopantomografia, una radiografia specifica che consente di avere una panoramica completa di una certa parte del corpo. In questo modo si potrà avere un quadro molto preciso delle lesioni ossee e mascellari e si potrà impostare un trattamento in modo sicuro. In alcuni casi il dentista consiglia una biopsia che consiste in un esame al microscopio di un piccolo pezzo di tessuto che dovrà essere rimosso dal palato del paziente in modo del tutto indolore.
Cos’è la cisti naso-palatina?
Parlando di cisti palato dobbiamo nominare anche la cisti naso-palatina che si forma tipicamente quando residui epiteliali embrionali del dotto nasopalatino subiscono una degenarazione cistica. Stiamo parlando di una tipologia di cisti palato che coinvolge circa il 10% delle cisti mascellari. La stragrande maggioranza di queste cisti palato è priva di sintomi o causa sintomi molto lievi come una tumefazione di piccole dimensioni dietro la papilla palatina. Le cisti naso-palatine molto profonde possono essere coperte da una mucosa. Qualora la cisti dovesse espandersi, potrebbe anche superare la corticale vestibolare e causare gonfiore anche rilevante sotto il frenulo labiale mascellare. In alcuni casi comunque la lesione potrebbe anche espandersi nella cavità nasale e deviare il setto nasale. Non solo, la ciste sul palato causa anche una pressione sui nervi nasopalatini adiacenti che potrebbe provocare insensibilità sulla mucosa palatale. Attenzione poi al fatto che, in alcuni casi, il fluido della cisti palato potrebbe defluire nella cavità orale mediante un residuo del dotto nasopalatino o attraverso il seno mascellare.
